Lucca


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Profilo delle esperienze di potere personale e signorile in relazione al sistema politico:

Anche a Lucca, il dominio di Carlo d’Angiò appare relativamente saldo e caratterizzato dal sostanziale mantenimento del tradizionale assetto istituzionale del Comune (fatta salva l’introduzione della figura del Vicario al posto dei rettori forestieri).

La realizzazione di un nuovo costituto nel 1308, segnato, dal punto di vista politico, da un deciso inasprimento della legislazione antimagnatizia, fa da sfondo all’ascesa di Bonturo Dati, popolano dal profilo sociale relativamente mediocre ma dalle discrete fortune economiche. Pur conducendo la propria vita pubblica all’interno della struttura istituzionale allora vigente, viene riconosciuto dalle fonti cronachistiche come il principale esponente del mondo popolare cittadino, e più in generale come il vero arbitro della scena politica lucchese di quegli anni.

Gli eventi legati alla discesa di Enrico VII spingono tuttavia la città a sottomettersi a Roberto d’Angiò, leader dello schieramento guelfo. Come per Firenze e le altre città toscane dell’orbita guelfa, la signoria di Roberto si esplica attraverso la nomina di un proprio vicario chiamato a sostituire i tradizionali rettori cittadini. La brevissima durata (appena un anno) non consente in ogni caso di incidere sulla realtà locale.

L’avvento al potere di Uguccione, supportato attivamente dai fuoriusciti ghibellini fra i quali spiccano gli Antelminelli, altera in maniera significativa l’assetto istituzionale del Comune lucchese. Nominato Capitano della lega fra Lucca e Pisa, con il potere di intervenire a propria discrezione negli affari cittadini, e quindi di scavalcare anche i Consigli, il Della Faggiuola affida al figlio Francesco le cariche di Podestà e Capitano di Lucca, governando in pratica la città attraverso di lui.

Il colpo di mano di Castruccio, che pone fine alla fase di dominio pisano, sul piano istituzionale non modifica di fatto il nuovo assetto istituzionale che si era nel frattempo venuto configurando. Castruccio viene infatti nominato Capitano e Difensore della città di Lucca, e come tale si trova ad avere il pieno controllo sull’attività del governo cittadino, così come sui Consigli. La nomina a Capitano a vita (1320) rinsalda ulteriormente la sua posizione, e costituisce la premessa di ulteriori acquisizioni a livello di prestigio e di immagine (costruzione dell’Augusta a partire dal 1322).

Dopo la sua morte, alla soluzione ‘interna’ della continuità cercata dai suoi eredi, fa da contraltare la lunga teoria di signori forestieri (tra cui l’imperatore) che per quasi quindici anni si susseguono nella signoria della città, per lo più senza apportare modificazioni istituzionali significative.

Col 1342, e la vittoria dei pisani, si apre un nuovo periodo di dominio della vicina storica rivale che durerà complessivamente quasi un quarto di secolo. Sotto il profilo istituzionale anche tale periodo non presenta particolari novità istituzionali. A governare Lucca (per lo più in qualità di vicari) sono personaggi scelti direttamente all’interno della famiglia del signore pisano in carica, che tuttavia mantiene nelle proprie mani il controllo reale del governo cittadino.

La signoria del Guinigi si viene invece configurando col nuovo secolo, quando ormai da trent’anni Lucca si è liberata dal giogo pisano. Uscito vincitore dalla lotta per il predominio all’interno della propria famiglia, Paolo riesce a farsi eleggere Difensore di Lucca, grazie anche all’appoggio di alcuni membri del ceto eminente cittadino. Dal punto di vista istituzionale il dominio di Paolo si viene strutturando nel corso degli anni, attraverso la graduale modifica delle cariche repubblicane in funzione del rafforzamento del suo potere. L’acquisizione del vicariato imperiale (1418) giunge in questo senso a suggellare un percorso personale caratterizzato, fra le altre cose, dalla creazione di una vera e propria corte. Le difficoltà economiche che in quegli anni stringono la città, sul piano interno, e la necessità di barcamenarsi fra Firenze, Milano e le altre potenze dell’Italia primo-quattrocentesca, sul piano esterno, porteranno infine al suo logoramento e al suo arresto, dopo più di trent’anni di dominio.



Elenco cronologico degli Individui e delle Famiglie:
  • Carlo d’Angiò (1267-1278)
  • Bonturo Dati (1308-1313 circa)
  • Roberto d’Angiò (1313-1314)
  • Uguccione Della Faggiuola (1314-1316)
  • Castruccio Castracani (1316-1328)
  • Arrigo Castracani (1328)
  • Ludovico il Bavaro (1328-1329)
  • Francesco Castracani (1329)
  • Gherardo Spinola (1329-1330)
  • Giovanni di Boemia (1330-1333)
  • Marsilio, Pietro e Rolando Rossi (1333-1335)
  • Mastino II Della Scala (1335-1342)
  • Ranieri Novello Della Gherardesca (1342-1347)
  • Tinuccio Della Rocca (1342-1347)
  • Andrea Gambacorta (1347-1354)
  • Francesco, Bartolomeo e Lotto Gambacorta (1354-1355)
  • Giovanni Dell’Agnello (1364-1368)
  • Paolo Guinigi (1400-1431)
  • Castracani
  • Guinigi


Bibliografia di riferimento:

C. Meek, Lucca 1369-1400: politics and society in an early renaissance City-State, Oxford, Oxford University Press, 1978; Castruccio Castracani e il suo tempo, “Actum Luce”, XIII-XIV, 1984-1985; R. Manselli, La Repubblica di Lucca, Torino, UTET, 1986; A. Poloni, Lucca nel Duecento. Uno studio sul cambiamento sociale, Pisa, Plus, 2009.

Note eventuali: