Casali, Ranieri


di:
Estremi anagrafici:

1280 circa –1351 gennaio 22



Durata cronologica della dominazione:

Cortona: 1325 ottobre 21 -1351 gennaio 22



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:
Titoli formali:

Signore a vita, con mero e misto imperio.


Modalità di accesso al potere:

In un momento di relativa difficoltà di Cortona, dovuta alle minacce dei Tarlati di Arezzo e a una congiura magnatizia che aveva cercato di abbattere il regime popolare, il comune, pilotato dai congiunti del C., decise di affidargli la signoria della città, come unico capace di difenderne l'indipendenza e lo status; infatti Ranieri, benché magnate, nella sollevazione aveva preso le parti del popolo. Il suo ascendente era stato comunque incrementato negli anni immediatamente precedenti con una attenta politica di elargizioni e prestiti di derrate alimentari, che gli era permessa dalla sua agiatezza.


Legittimazioni:

La nomina a signore, sancita dal governo comunale, conteneva già la formale legittimazione del suo potere vitalizio.


Caratteristiche del sistema di governo:

Anche se formalmente il sistema di governo non fu modificato dal nuovo signore, che mantenne in funzione le vecchie magistrature comunali, nella realtà dei fatti Ranieri intervenne piuttosto pesantemente e a più riprese nell’amministrazione cortonese. Alla sua iniziativa si deve infatti la stesura nello stesso 1325 dello statuto comunale che ci è pervenuto e che andava certo a modificare la precedente versione duecentesca. Negli anni successivi poi il C. emanò a più riprese decreti che modificavano o chiarivano il dettato statutario. In particolare tre decreti fra quelli emanati da Ranieri sono significativi per l’ampiezza della materia di intervento e per l’arbitrio che il nuovo signore dimostrò di saper impiegare. Nel 1330 il C., contro il dettato statutario, proibì gli appelli nelle cause civili, che avrebbero dovuto essere giudicate in maniera sommaria; nel 1332 ridusse il numero dei consiglieri, le cui nomine passavano comunque per la sua ratifica; nel 1342 soppresse i sindaci delle ville del contado e affidò i loro compiti ai sindaci degli otto pivieri rurali, in un evidente tentativo di centralizzare l’amministrazione del distretto. In realtà gli argomenti sui quali Ranieri legiferò sono assai vasti e dimostrano la volontà di fondare una signoria incisiva sotto tutti i punti di vista. Il Cardini ha ipotizzato che nei primi anni la signoria si configurasse come un condominio con il fratello Uguccio, poi messo da parte da un più marcato autoritarismo di Ranieri; la cosa spiegherebbe il risentimento covato dallo stesso Uguccio e poi sfociato in una congiura.


Sistemi di alleanza:

Non ostante lo schieramento apertamente ghibellino della famiglia e di Ranieri stesso, nei caratteri genetici della signoria dei Casali vi era un necessario guelfismo, dovuto all’aggressività dei Tarlati da Pietramala, signori di Arezzo e campioni del ghibellinismo locale. Data la debolezza intrinseca della nuova città e la situazione ancora molto fluida nel secondo quarto del Trecento in questo settore dell’Italia centrale, la garanzia dell’indipendenza di Cortona stava nella benevolenza, se non nell’aperta alleanza, delle tre grandi città vicine, Firenze, Siena e Perugia. Ranieri fu tuttavia capace di non esporsi eccessivamente alla protezione di una sola delle città vicine, che poteva tradursi facilmente in un protettorato lesivo dell’indipendenza cortonese, anche se le sue principali simpatie andarono a Perugia. Probabilmente negli ultimi anni di vita dovette parzialmente rivedere le sue posizioni, accostandosi maggiormente a Siena , anche se il reale mutamento di alleanze fu operato dal figlio Bartolommeo.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Per molti anni, soprattutto durante le campagne che videro la sconfitta definitiva dei Tarlati, il C. fu capitano generale delle armate perugine.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

L’autonomia di Cortona, l’instaurarsi della signoria e la creazione di una nuova diocesi, che si traduceva nel titolo cittadino, andarono sicuramente di pari passo e di certo il primo vescovo di Cortona, scelto dal papa nella famiglia aretina degli Ubertini, nemica mortale dei Tarlati, non dispiacque al signore, che ne favorì l’insediamento e la dotazione. Alla morte di Ranieri Ubertini, avvenuta nella pandemia del 1348, il C. riuscì a far eleggere secondo vescovo della città il suo congiunto Gregorio Nucciarelli.


Politica urbanistica e monumentale:

Molte iniziative urbanistiche erano presenti a titolo progettuale nello statuto urbano del 1325, anche se si può dire che il grosso delle realizzazioni fu poi portato avanti dai successori di Ranieri.


Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Sulle prime Ranieri, investito dal prestigio dovuto al suo essere discendente dell’eroe che aveva liberato Cortona dagli Aretini nel 1261, godette di un largo consenso, provato anche dalle circostanze della sua elezione. Nel 1332, tuttavia, il fratello Uguccio, che si reputava poco soddisfatto del suo status, cospirò contro Ranieri, con l’aiuto dei Pecora di Montepulciano e dei Tarlati d’Arezzo. Fallita la congiura, la reazione del C. fu severa e comportò molte condanne e confische di beni, che consolidarono il suo dominio, sia pure con la paura.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Scampato alla peste che colpì duramente Cortona nel 1348, Ranieri si spense in tarda età pochi anni dopo, nel 1351, lasciando la signoria al figlio Bartolommeo.


Principali risorse documentarie:

BCC [Biblioteca Comunale di Cortona], Codice Cortonese, mss. 436 (= Notti coritane, IV), 532 (= A. Sernini, Compendio delle cose di Cortona), 540 (= F. Angellieri Alticozzi, Vite dei Casali), 541; Accademia Etrusca di Cortona, Pergamene.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: Cronache cortonesi di Boncitolo e d'altri cronisti, a cura di G. Mancini, Cortona, Bimbi, 1896.

Studi: G. Mancini, Cortona nel Medio Evo, Firenze, Carnesecchi, 1897, rist. anast. Roma, Multigrafica, 1969, pp. 181-95; F. Cardini, Casali, Ranieri, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 21, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1978, pp. 103-07.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: