Del Pecora, Giovanni


di:
Estremi anagrafici:

?-?



Durata cronologica della dominazione:

Montepulciano, 1380-1404.



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:

Vedi scheda famigliare. G. era figlio di Niccolò di Bertoldo.


Titoli formali:

Difensore e conservatore della terra di Montepulciano, assieme al biscugino Gherardo di Iacopo, prima per un anno e poi a vita.


Modalità di accesso al potere:

Dopo l’estromissione di Niccolò Del Pecora da parte del cugino Iacopo e l’assasinio di questo in occasione dei torbidi scoppiati a Montepulciano nel 1364, gli esponenti della casa Del Pecora dovettero abbastanza rapidamente riconquistare in seno alla comunità un avvertibile primato politico. Nel dicembre 1380 infatti il Consiglio Generale del Comune aveva già attribuito a G. ed al suo biscugino Gherardo di Iacopo pienissima autorità e balia per la difesa e la conservazione della terra di Montepulciano.


Legittimazioni:

Furono gli stessi organismi comunali a legittimare G. e Gherardo di Iacopo Del Pecora tributando loro una speciale balia


Caratteristiche del sistema di governo:

Allo stato attuale degli studi non è possibile delineare analiticamente le modalità con le quale i due diarchi gestirono il loro potere. Certo è che con un mese di anticipo rispetto al naturale termine della balia annuale, il 23 novembre 1381 tale autorità venne prorogata e resa vitalizia. La concordia tra i due biscugini venne comunque meno nel 1387 quando G., si dice sostenuto dalla maggior parte degli abitanti di Montepulciano, cacciò Gherardo ed i suoi partigiani.


Sistemi di alleanza:

Venuta meno la capacità del Comune di Perugia di contendere a quello di Siena l’egemonia sulla Val di Chiana e le aree limitrofe, G. e Gherardo di Iacopo si orientarono a mantenere buone relazioni con la città della Balzana. Nell’aprile 1385, ridefinendo i patti di sottomissione del castello, dopo aver imposto a quello un censo annuo e l’obbligo di reclutare podestà senesi, il Comune cittadino si impegnò a difendere gli abitanti di Montepulciano e l’autorità di G. e di Gherardo dichiarati uomini benemeriti della patria. Solo a partire dal 1387 questo generale equilibrio venne meno: cacciato da G., Gherardo si rivolse a Siena affinché la città lo reintegrasse nei suoi poteri. Ma contro G. ed i suoi sostenitori, che nel frattempo sembra avessero ricusato gli accordi siglati con Siena, l’esercito senese non riuscì ad avere la meglio. Il lodo arbitrale promosso da Firenze il 29 ottobre 1387, rinnovando l’accomandigia di Montepulciano a Siena per i successivi 50 anni, garantì a G. di conservare il proprio primato attraverso la conferma dell’esilio di Gherardo e dei suoi sostenitori. Negli anni che seguirono risulta plausibile del resto che G., per puntellare la propria posizione, si sia appoggiato a Firenze , favorendo al contempo il rapido inserimento di Montepulciano nel distretto fiorentino (vedi infra Fine della signoria).


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Giovanni di Niccolò da Montepulciano podestà di Firenze in carica nel 1377 è con buona probabilità da identificare in G. Del Pecora. Tale incarico concorrerebbe del resto a spiegare i buoni rapporti tra la città dell’Arno ed il il signore di Montepulciano e che furono utili a quest’ultimo in occasione della contrapposizione con Siena del 1387 (vedi supra Sistemi di alleanze).


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Per quanto il lodo arbitrato dai fiorentini nel 1387 avesse confermato l’accomandigia senese di Montepulciano, gli abitanti del castello e G. si impegnarono a far transitare il centro sotto la tutela fiorentina. Nel 1404 Montepulciano sarà in effetti inserito nel distretto di Firenze, la quale compenserà G. attraverso il riconoscimento del suo dominio sul piccolo castello di Valiano.


Principali risorse documentarie:

Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

S. Benci, Storia della città di Montepulciano, Firenze 1641 [rist. anast. 1968], pp. 49-56; I. Calabresi, Montepulciano nel Trecento. Contributi per la storia giuridica e istituzionale, Siena, Consorzio universitario della Toscana meridionale, 1987, p. 44, 94; Repetti; P. Cammarosano  – V. Passeri, Città borghi e castelli dell’area senese – grossetana. Repertorio delle strutture fortificate dal medioevo alla caduta della Repubblica senese, Siena, Amministrazione Provinciale di Siena, 1984, p. 102; E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, III, Firenze, 1839, pp. 472-474; G. Tommasi , Dell’historie di Siena, vol. I, Siena, 2002, pp. 184, 191.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: