Gambacorta, Benedetto


di:
Estremi anagrafici:

1340 circa- 9 novembre 1392



Durata cronologica della dominazione:

Pisa: 1374-1392



Espansione territoriale della dominazione:

Vedi scheda famigliare; Benedetto era figlio di Pietro.

Origine e profilo della famiglia:

Titoli formali:

Capitaneus et dominus generalis masnadarum ab equo et pede pisani comunis habite et habende et custodie pisane civitatis eiusque comitatus fortie et districtus nec non defensor pisani populi et compagniarum ipsius populi, 18 febbraio 1374.


Modalità di accesso al potere:

Benedetto tornò in città all’inizio del 1369, insieme al padre Pietro, dopo circa 15 anni di esilio. La prima menzione del Gambacorta come signore vicario di Pisa risale al 1374. Nel mese di febbraio il padre era gravemente malato e Benedetto fu incaricato di sostituirlo temporaneamente. La designazione avvenne per mano di un gruppo di cittadini eminenti, consiglieri e amici del padre. Solo in un secondo momento, dopo aver accettato la nomina, l’elezione fu notificata agli Anziani. Per l’ascesa della famiglia ai vertici della vita politica pisana cfr. scheda famiglia Gambacorta.


Legittimazioni:

Caratteristiche del sistema di governo:

(Cfr. scheda Gambacorta, Pietro). Benedetto partecipò assiduamente alle riunioni delle commissioni di sapientes e ricoprì in alcune occasioni anche la carica di Anziano del «popolo».


Sistemi di alleanza:

In qualità di vicario del padre, Benedetto condivise la politica di neutralità rispetto alle potenze straniere, che Pietro aveva inaugurato fin dall’inizio della propria esperienza di dominio. Durante il conflitto tra i Visconti di Milano e il Comune di Firenze, Benedetto agì come mediatore in almeno in due occasioni: nel 1389 si recò a Pavia per trattare un accordo tra Gian Galeazzo Visconti e i suoi nemici, Bolognesi e Fiorentini in testa; nel 1392 si adoperò per favorire una mediazione tra Firenze e Siena, al fine di garantire alle città toscane unità di intenti in vista di possibili attacchi dall’esterno.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Benedetto, come già il padre e gli altri esponenti della sua famiglia era legato alla chiesa di S. Francesco, presso la quale fu sepolto.


Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

A Benedetto, nel 1388, Giovanni Manzini della Motta dedicò un’opera in versi, che aveva come soggetto la vita di Antonio Della Scala. Benedetto possedette probabilmente una ricca biblioteca. Nel 1395, infatti, Coluccio Salutati scrisse a Iacopo d’Appiano per avere due codici manoscritti, contenenti epistole del Petrarca e opere di Sant’Agostino, che erano appartenuti al Gambacorta.


Consenso e dissensi:

Cfr. scheda Gambacorta, Pietro.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

La ripresa del conflitto tra Firenze e i Visconti, tra la fine del 1389 e l’inizio del 1390 determinò l’inizio della fine del dominio di Pietro e Benedetto Gambacorta. In quel contesto, a Pisa prese forza un partito filovisconteo che, tra gli altri, annoverava Iacopo d’Appiano. Il 21 ottobre del 1392, con un vero e proprio colpo di stato che portò al potere il d’Appiano, dopo che i sostenitori di Pietro e quelli di Iacopo si erano fronteggiati armati lungo le vie della città, Pietro  e due suoi figli furono uccisi, e lo stesso Benedetto rimase gravemente ferito. Fu trasportato a casa di Iacopo d’Appiano. Presso la quale morì il 9 novembre.


Principali risorse documentarie:

Archivio di Stato di Pisa, Comune, Divisione A, 24, 38-41, 66-72, 74, 144-175, 197, 208-211; Archivio di Stato di Firenze, Consulte e Pratiche, 3.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: Cronica di Pisa. Dal ms. Roncioni 338 dell’Archivio di Stato di Pisa. Edizione e commento, a cura di C. Iannella, Roma 2005 (Fonti per la storia dell’Italia medievale, Antiquitates, 22).

Studi: P. Silva, Il governo di Pietro Gambacorta in Pisa e le sue relazioni col resto della Toscana e coi Visconti, Pisa, 1910; L.  Pagliai, Il Ponte Nuovo donato a Pietro Gambacorta ed al Comune pisano nel 1382, in Bullettino pisano di arte e storia, 1913, pp. 57-80; E. Cristiani, Le più antiche proprietà fondiarie dei Gambacorta, in Studi in onore di A. Fanfani, II, Milano 1962, pp. 385-406; O. Banti, Iacopo d’Appiano. Economia, società e politica del Comune di Pisa al suo tramonto (1392-1399), Livorno 1971; R. Pauler, La signoria dell’ Imperatore. Pisa e l’impero  al tempo di Carlo IV (1354-1369), Pisa 1995; M. Tangheroni, Politica, commercio e agricoltura a Pisa nel Trecento, Pisa 2002, (1ª ed. 1973); F. Ragone, Gambacorta Benedetto, in Dizionario Biografico degli italiani, vol. LII; A. Poloni, Trasformazioni della società e mutamenti delle forme politiche in un Comune italiano: il Popolo a Pisa (1220-1330), Pisa 2004.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: