Guidi, Francesco conte di Poppi


di:
Estremi anagrafici:

1385 circa – post 1440.



Durata cronologica della dominazione:
Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:

I Guidi furono una famiglia signorile di estrazione rurale e di antica origine (X secolo). L’originario dominatus, molto esteso, si situava a cavallo dell’Appennino tosco-romagnolo e comprendeva molti centri castrali, ma nessuno urbano o para-urbano, nel periodo in esame. Il controllo di Sansepolcro fu quindi puramente occasionale.


Titoli formali:

Non risulta che durante la sua dominazione il G. abbia assunto alcun titolo formale; le fonti locali si esprimono semplicemente con “dominus noster” (il nostro signore).


Modalità di accesso al potere:

Il G. ottenne il controllo di Sansepolcro con la forza, approfittando di un vuoto di potere momentaneo. Morto il precedente signore, Niccolò Fortebracci, il G. legittimò le sue pretese sulla base della restituzione della dote di sua figlia, vedova del Fortebracci. Nei fatti la presenza di una guarnigione a lui fedele e comandata da Baldaccio d’Anghiari, celebre comandante di fanterie, gli permise un trapasso indolore, potendo comunque contare sul sostegno di un partito locale di orientamento “braccesco”.


Legittimazioni:

Non risulta alcuna legittimazione formale della signoria.


Caratteristiche del sistema di governo:

Il sostegno militare della guarnigione fu il principale ausilio a un regime imposto con la forza e che comunque ebbe bisogno di una stretta autoritaria. Nel breve periodo della signoria il G. fu rappresentato in loco da un plenipotenziario che tuttavia non risulta investito di alcun titolo formale: l’esecrato Neri Malaschiena tuttavia per garantirsi il controllo del grosso centro impose un regime di terrore e prese in ostaggio dodici fra i maggiorenti cittadini.


Sistemi di alleanza:

Il G. poté contare sul sostegno almeno teorico del partito “braccesco”, di cui si proclamava aderente, e sulla benevolenza, ancorché lontana, del duca di Milano.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Se sulle prime, come detto, il G. poté contare sul partito “braccesco” locale, la svolta autoritaria gli alienò pressochè tutte le simpatie in loco e il controllo della piazza gli fu possibile solo con la forza.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Con l’arrivo di un forte esercito pontificio, il cui scopo dichiarato era il recupero di Sansepolcro, il centro subì un infruttuso assedio, dovuto alle capacità militari della guarnigione, capitanata, come detto, da Baldaccio d’Anghiari. L’esercito pontificio allora si portò direttamente sotto le mura di Poppi, centro della signoria meno guarnito e residenza del G., ottenendo presto la resa, che sfociò in un accordo: Sansepolcro sarebbe stata temporaneamene affidata ai fiorentini, finché non fossero appianate le differenze fra le due parti. Dopo alcuni mesi di amministrazione fiorentina, in ossequio al lodo pronunciato dalla repubblica, Sansepolcro tornò al papa.


Principali risorse documentarie:

Archivio di Stato di Firenze,Notarile Antecosimiano, nn. 19306-7; Archivio Storico Civico di Sansepolcro, serie XVIII, n. 1, Libro Rosso o del Ben Commune.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: Historia Burgi, in Cronache Quattrocentesche di Sansepolcro, a cura di G.P.G. Scharf, in corso di stampa; Note Cronachistiche di ser Francesco Largi, ibid.

Studi: G.P.G. Scharf, Borgo San Sepolcro a metà del Quattrocento: istituzioni e società (1440 – 1460), Firenze, L.S. Olschki, 2003, § 1.2; Id., Annalena Malatesti moglie di Baldaccio d’Anghiari, in Le donne di casa Malatesti, a cura di A. Falcioni, nella collana « Storie delle signorie dei Malatesti », XIX/2, Centro Studi Malatestiani, Rimini, Bruno Ghigi Editore, 2005, pp. 1037-1047; M. Bicchierai, Ai confini della repubblica di Firenze. Poppi dalla signoria dei conti Guidi al vicariato del Casentino, Firenze, Olschki, 2005, pp. 261-80


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: