Pio, Manfredo


di:
Estremi anagrafici:

? – 1348.



Durata cronologica della dominazione:

1328-1336



Espansione territoriale della dominazione:

Modena, Carpi.

Origine e profilo della famiglia:

vd. famiglia Pio


Titoli formali:

nominato, insieme a Guido Pio,  vicario imperiale di Modena nel 1329 da Ludovico il Bavaro, titolo confermato da Giovanni di Boemia nel 1331 (sotto pagamento di una ingente somma di denaro che M. estorce alla cittadinanza) e nel 1333, anno in cui troviamo M. indicato anche come capitano generale. Nel 1332, per meriti sul campo, è armato cavaliere da Carlo di Boemia. Dal 1331 è Signore di Modena e Carpi.


Modalità di accesso al potere:

la morte di Passerino Bonacolsi permette a M. di entrare sulla scena politica modenese, nella quale aveva già mosso i primi passi in qualità di esponente della parte ghibellina.


Legittimazioni:

la signoria di M. ottenne una legittimazione dall’alto, attraverso il conferimento del vicariato dagli imperatori Ludovico e Giovanni; estremamente influente sulla politica cittadina, in occasione della venuta di Giovanni di Boemia a Modena, nel 1331, M. radunò il Consiglio Generale e fece eleggere l’imperatore come Signore della città. Egli, in quanto suo vicario, avrebbe potuto così governare la città senza troppi intralci. All’arrivo dell’imperatore in città, il Pio venne infeudato di Carpi e di alcune località rurali nel carpigiano.


Caratteristiche del sistema di governo:

le testimonianze circa l’operato di M. riguardano principalmente il suo coinvolgimento in azioni belliche e di contrasto alla signoria degli Estensi. La sua fu essenzialmente una politica di mantenimento dei confini, strettamente legata all’abilità diplomatica e militare del signore.


Sistemi di alleanza:

inizialmente legato alla fazione ghibellina, temendo lo strapotere estense – che stava pericolosamente minacciando Modena – si avvicina al partito della chiesa in occasione dell’assedio alla città organizzato dagli Estensi. Resta però un’unione dettata da motivazioni contingenti, che sfumerà con il tempo.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

1331: Signore di Carpi


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

nel 1331, mentre il Pio si trovava a Parma con Pietro Rossi e Giberto Fogliani, vi è un tentativo di insurrezione guidata da Giovanni e Niccolò dal Fredo, prontamente sventata grazie al rientro immediato in città del signore.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

nel 1335 vengono assediate sia Modena che Carpi da Rinaldo d’Este, Alberto della Scala e Guido Gonzaga; dopo una resistenza durata alcuni mesi, nell’aprile del 1336 M., ridotto allo stremo e timoroso di una possibile sollevazione popolare, decide di recarsi a Verona per chiedere una mediazione di Mastino della Scala. Nel palazzo di Alberto e Mastino della Scala è rogato l’atto di pace, con il quale M. cede Modena agli Estensi, ricevendo come indennizzo 28.000 fiorini e il mantenimento di Carpi e San Marino. Il mese successivo il Pio riceve a Modena Obizzo d’Este e gli consegna le insegne della città.


Principali risorse documentarie:

vd. famiglia Pio


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

vd. famiglia Pio


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali:

in occasione della fortificazione delle mura di Carpi, durante lo scavo delle nuove fondamenta, viene ritrovata una antica statua di Giove, che viene collocata nella torre bianca, anche nota come torre vecchia, della città.