Ordelaffi, Francesco (III) detto Cecco


di:
Estremi anagrafici:

?-1405.



Durata cronologica della dominazione:

1385-1405.



Espansione territoriale della dominazione:

Forlì, Forlimpopoli.

Origine e profilo della famiglia:

Vedi scheda famiglia Ordelaffi. Cecco era figlio di Giovanni, fratello di Sinibaldo O.


Titoli formali:

Vicario generale in temporalibus per la S. Sede, prima con il fratello Pino (I), fino alla morte di questi nel 1402, poi da solo.


Modalità di accesso al potere:

Nel 1385 Cecco e il fratello Pino (I) organizzarono una congiura contro lo zio Sinibaldo, signore di Forlì, che fu imprigionato nella Rocca di Ravaldino e morì l’anno successivo.


Legittimazioni:

Non sappiamo a quale titolo i due fratelli O. abbiano esercitato il potere dopo la congiura con la quale deposero lo zio Sinibaldo, nel 1385. Nel 1390 papa Bonifacio IX concesse loro il vicariato apostolico. Secondo la storiografia locale, nel 1402, dopo la morte di Pino e la fallita congiura del vescovo Scarpetta, Cecco fu nominato dal papa vicario a vita.


Caratteristiche del sistema di governo:

Sull’organizzazione istituzionale del comune di Forlì in questa fase non sappiamo nulla. Dopo la morte di Cecco, nel 1405, scoppiò un'insurrezione, che portò all'instaurazione di un regime popolare, guidato da dodici priori. Sui priori, tuttavia, e sulle forme di questa restaurazione popolare, non abbiamo alcuna informazione.


Sistemi di alleanza:

Lucrezia, la figlia di Francesco (III), sposò Malatesta Malatesta, che apparteneva alla stessa famiglia della nonna: Cecco infatti era nato dal matrimonio di Giovanni O. con Taddea Malatesta.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Prima di prendere il potere a Forlì, Cecco aveva assunto varie condotte al servizio delle principali potenze dell’Italia settentrionale (vedi scheda Sinibaldo Ordelaffi).


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Nel 1391 Scarpetta, zio di Cecco e Pino, figlio di Francesco (II) O., divenne vescovo di Forlì. Questo traguardo fu una conseguenza della «normalizzazione» definitiva dei rapporti tra gli O. e la S. Sede, che erano stati molto travagliati per gran parte del Trecento (cfr. scheda Francesco Ordelaffi).


Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Dopo la morte di Pino, nel 1402, il vescovo Scarpetta O. organizzò una congiura per assumere anche il controllo politico della città. Il piano fu sventato, e il vescovo fu imprigionato nella rocca di Ravaldino – dove era già stato rinchiuso Sinibaldo O. dagli stessi Pino e Cecco dopo il riuscito rivolgimento del 1385 –, dove morì poco dopo.

Alla morte di Cecco, nel 1405, probabilmente anche a causa della debolezza del figlio Antonio, illegittimo, scoppiò una vera e propria rivolta popolare, che condusse all’instaurazione di un governo di popolo sotto il controllo di dodici priori. Su questa breve ma interessante fase, stroncata l’anno successivo dall’intervento militare del legato papale Baldassarre Cossa, non abbiamo alcuna informazione diretta.


Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Morte.


Principali risorse documentarie:

Data la dispersione quasi totale della documentazione signorile e cittadina, la conoscenza di questa fase della storia degli O. si basa quasi esclusivamente su fonti narrative, forlivesi e non.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: L. Cobelli, Cronache Forlivesi di L. C., a cura di G. Carducci e di E. Frati, Bologna 1874; Petri Cantinelli chronicon, a cura di F. Torraca, RIS2, XXVIII, 2, Città di Castello 1902; Annales Forolivienses ab origine urbis ad a. 1473, a cura di G. Mazzatinti, RIS2, XXII, II, Città di Castello 1903-1909; Magistri Tolosani Chronicon Faventinum, a cura di G. Rossini, RIS2, XXVIII, 1, Bologna 1936; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. I (894-1178), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1982; Il «Libro Biscia» di S. Mercuriale di Forlì, vol. II (1178-1200), a cura di S. Tagliaferri e B. Gurioli, Forlì 1987;

Studi: G. Pecci, Gli Ordelaffi, signori di Forlì, Faenza 1955; F. L. Ravaglia, Scarpetta degli Ordelaffi Signore di Forlì, Forlì 1955; Id., Il primo Pino degli Ordelaffi, Forlì 1956; Id., Le case degli Ordelaffi in Forlì, Forlì 1958; E. Balzani Maltoni, La famiglia degli Ordelaffi dall’origine alla signoria, in «Studi Romagnoli», XI (1960), pp. 247-272; Ead., La signoria di Francesco Ordelaffi, in «Studi Romagnoli», XV (1964), pp. 233-276; A. Vasina, I romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell’età di Dante, Firenze 1965, ad indicem; J. Larner, Signorie di Romagna. La società romagnola e l’origine delle Signorie, Bologna 1972, ad indicem; A. Vasina, Romagna Medievale, Ravenna 1970, ad indicem; Id., Forlì nel medioevo: aspetti e momenti del suo sviluppo sociale ed edilizio, in «Studi Romagnoli», XXIII (1972), pp. 13-33; Id., Forlì nel medioevo: società e cultura, in Forlì: società e cultura, Forlì 1975; A. Calandrini, G. M. Fusconi, Forlì e i suoi vescovi. Appunti e documentazione per una storia della chiesa di Forlì, Forlì 1985; Storia di Forlì, vol. II, Il Medioevo, a cura di A. Vasina, Bologna 1990; A. Poloni, voci Ordelaffi Sinibaldo e Ordelaffi Antonio, in DBI, in corso di stampa.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: