Polenta, Guido Novello da


di:
Estremi anagrafici:

?-1330.



Durata cronologica della dominazione:

1316-1322.



Espansione territoriale della dominazione:

Ravenna.

Origine e profilo della famiglia:

Vedi scheda famiglia da Polenta. Guido Novello era figlio di Ostasio, fratello di Lamberto da Polenta.


Titoli formali:

Podestà.


Modalità di accesso al potere:

 

Elezione a podestà da parte dei consigli cittadini, dopo la morte senza figli maschi dello zio Lamberto.


Legittimazioni:

Negli anni di dominio dello zio Lamberto, Guido si era fatto conoscere e aveva consolidato il proprio ascendente sulla politica cittadina comparendo con frequenza nelle commissioni di sapientes che Lamberto, in qualità di podestà, nominava per affrontare le questioni più varie (vedi scheda Lamberto da Polenta). Guido Novello fu podestà di Ravenna ininterrottamente dal 1316 al 1322, ma non abbiamo alcuna informazione sulle modalità di elezione e di conferma del suo ufficio.


Caratteristiche del sistema di governo:
Sistemi di alleanza:

Polentesia, figlia di Guido, sposò Malatestino Novello Malatesta, per rinsaldare l’antica alleanza con la famiglia dei signori di Rimini (vedi scheda Guido Minore da Polenta). Un’altra figlia, Costanza sposò Iacopo di Niccolò dei da Carrara, signori di Padova, ma solo nel 1342, dopo la morte del padre.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Guido fu capitano del popolo a Reggio Emilia nel 1307, e poi di nuovo nel 1314. Nel 1322 fu capitano del popolo a Bologna.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Negli anni di Guido, i P. cominciarono a cogliere i frutti della strategia di penetrazione nel mondo ecclesiastico cittadino impostata al tempo di Lamberto (vedi scheda Lamberto da Polenta). Nel settembre del 1321 Rinaldo, fratello di Guido, già arcidiacono della chiesa ravennate, fu eletto arcivescovo. Egli tuttavia non fece in tempo a ricevere la conferma pontificia, perché fu ucciso nel corso della congiura organizzata dal cugino Ostasio (vedi dcheda Ostasio da Polenta). I da Polenta non sarebbero mai più riusciti ad assumere il controllo diretto dell’episcopato cittadino. Guglielmo, fratello di Ostasio, fu priore della importante chiesa di S. Maria in Porto dal 1319 al 1337. Nel 1317 i da Polenta riuscirono a imporre come vescovo di Cervia, dominata da Ostasio con il titolo di podestà, Guido Gennari, canonico ravennate vicino a Rinaldo. Quest’ultimo riuscì poi a insediare nel posto lasciato vacante dal Gennari nel capitolo della cattedrale Uguccione Lazzari, membro di una famiglia legata ai da Polenta.


Politica urbanistica e monumentale:

Vedi scheda Lamberto da Polenta.


Politica culturale:

Guido era un uomo colto e aperto alle novità letterarie, e poeta egli stesso. Il P. è celebre soprattutto per essere stato l’ultimo ospite di Dante, che infatti morì a Ravenna nel 1321. Intorno all’Alighieri si formò un piccolo cenacolo di amanti delle lettere. Tuttavia, contrariamente a quanto si è a lungo sostenuto, non si può in alcun modo parlare di una «corte» di Guido Novello. I “seguaci” di Dante erano tutti di estrazione cittadina, e provenivano da quelle famiglie di professionisti – giudici, notai e medici – che tradizionalmente costituivano l’ambiente culturalmente più vivace e recettivo dei comuni italiani. Essi erano attratti dalla fama del poeta toscano, e non dalla capacità di Guido di creare e promuovere un centro culturale in grado magari di attrarre intellettuali di alto livello da altre realtà.


Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Nel settembre del 1322, mentre Guido Novello era ancora capitano del popolo di Bologna, il cugino Ostasio organizzò una congiura con il sostegno attivo di Ugolino conte di Cunio e dei Malatesta, entrambe famiglie imparentate ai da Polenta. L’arcivescovo eletto Rinaldo, al quale Guido aveva affidato il potere nei mesi del capitanato a Bologna, fu ucciso. Nonostante ripetuti tentativi, Guido non riuscì più a rientrare in città.


Principali risorse documentarie:

Presso l’Istituzione Biblioteca Cassense di Ravenna: Archivio storico comunale di Ravenna. Presso l’Archivio Diocesano di Ravenna-Cervia: Archivio Arcivescovile di Ravenna – degni di particolare interesse il ricco fondo pergamenaceo e i registri della Mensa arcivescovile – ; Archivio del Capitolo della Cattedrale. Presso l’Archivio di Stato di Ravenna: Atti dei notai ( a partire dal 1306); archivi delle corporazioni religiose soppresse.

Molti documenti delle varie raccolte cittadine sono stati pubblicati o regestati da M. Fantuzzi e A. Tarlazzi (vedi bibliografia).


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: G. Rossi, Historiarum Ravennatum libri decem, hac altera edizione liber undecimo acti…, Venetiis 1589; Spicilegium Ravennatis historiae, sive monumentat historica ad ecclesiam et urbem Ravennatem spectantia, a cura di L. A. Muratori, RIS, I.II, Mediolani 1725, pp. 527-583; M. Fantuzzi, Monumenti ravennati de’ secoli di mezzo per la maggior parte inediti, 6 voll., Venezia 1801-1804; Statuti del Comune di Ravenna, a cura di A. Tarlazzi, Ravenna 1866; A. Tarlazzi, Appendice ai monumenti ravennati dei secoli di mezzo del conte Marco Fantuzzi, Ravenna 1876; Documenti inediti sul castello di Polenta, a cura di S. Bernicoli, Ravenna 1897; Statuto del secolo XIII del Comune di Ravenna pubblicato di nuovo con correzioni, indice e note, a cura di A. Zoli e S. Bernicoli, Ravenna 1904; Statuto ravennate di Ostasio da Polenta (1327-1346), a cura di U. Zaccarini, Bologna 1998.

Studi: S. Bernicoli, Governi di Ravenna e di Romagna dalla fine del secolo XII alla fine del secolo XIX. Tavole di cronologia, Ravenna 1898; U. Foschi, Un secolo di signoria dei Polentani su Cervia: 1285-1383, in «Bollettino economico della camera di commercio», 2 (1962); A. Torre, I Polentani fino al tempo di Dante, Firenze 1966; M. Tabanelli, L’aquila da Polenta: storia della famiglia da Polenta, Faenza 1974; L. Lega, Catasti ed estimi ravennati da Lamberto da Polenta alla dominazione veneziana, in «Atti e memorie della Dep. di storia patria per le province di Romagna», 26 (1976), pp. 180-212; Repertorio della cronachistica emiliano-romagnola (secc. IX-XV), a cura di B. Andreolli et al., Roma 1991; A. I. Pini, Il Comune di Ravenna fra episcopio e aristocrazia cittadina, in Storia di Ravenna, III: Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Venezia 1993, pp. 201-253; A. Vasina, Dai Traversari ai da Polenta: Ravenna nel periodo di affermazione della signoria cittadina, in Storia di Ravenna, III: Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Venezia 1993, pp. 555-603; Repertorio degli statuti comunali emiliani e romagnoli, secc. XII-XVI, a cura di A. Vasina, Roma 1997.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: