Accorrimboni, Accorrimbona (II)


di:
Estremi anagrafici:

Metà del XIII secolo-1339.



Durata cronologica della dominazione:

1315 circa - 1339.



Espansione territoriale della dominazione:

Limitata alla terra di Tolentino e ad alcuni piccoli castra del contado comunale.

Origine e profilo della famiglia:

Gli Accorrimboni appartengono al ramo tolentinate dei da Varano di Camerino, un ramo differenziatosi verso la metà del XIII secolo e discendente da Accorrimbona (I), fratello di Gentile I da Varano: dal capostipite la famiglia assunse il nome. Al ramo degli Accorrimboni appartiene anche Berardo, attivo nella Camera apostolica dal 1279 al 1290 e vescovo di Camerino dal 1310 al 1327. L’ascesa signorile degli Accorrimboni su Tolentino ricalca, con un lieve ritardo cronologico, quella attuata dai da Varano a Camerino: in entrambi i casi l’appoggio della Chiesa romana e l’inserimento in un circuito funzionariale sovraregionale guelfo costituirono le basi per la costituzione della signoria cittadina. Gli Accorrimboni non riuscirono però a radicare il loro dominio: furono probabilmente proprio la vicinanza di Tolentino a Camerino e le mire egemoniche dei da Varano sulla terra di Tolentino ad impedire agli Accorrimboni di consolidare la loro autorità.


Titoli formali:

Nessun titolo formale.


Modalità di accesso al potere:

L’ascesa dell’A. avvenne nelle fila della coalizione guelfa della Marca e all’interno delle lotte fra fazioni a Tolentino; non sono tuttavia note le circostanze e le modalità con cui ebbe accesso al potere.


Legittimazioni:

Dalla deposizione testimoniale di frate Monaldo da Tolentino, contenuta nell’Informatio super status Marchia Anconitanae, un importante processo politico tenuto dalle autorità papali nella Marca nel 1341, risulta che l’A. fu designato pro maiori in difesa della pars Ecclesiae della sua terra e nominato tale per ipsam Ecclesiam. Si tratta della sola testimonianza sulla questione, ma molto significativa per più motivi: la natura informale del titolo, la designazione di capo di parte guelfa, l’avallo della Chiesa di Roma.


Caratteristiche del sistema di governo:

Non si hanno notizie sul sistema di governo, che molto probabilmente era cogestito fra l’A., già in tarda età, e i suoi figli, quasi sempre menzionati insieme al padre nelle deposizioni dell’Informatio.


Sistemi di alleanza:

L’ A. militò costantemente nel circuito guelfo e assicurò una fedeltà duratura al rettore della Marca negli anni di maggior recrudescenza del ghibellinismo nella regione. Non sono attestati rapporti politici fra gli Accorrimboni e i da Varano di Camerino.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Nel 1326 Accorimbona venne eletto per la seconda volta podestà a Firenze, come ricorda Giovanni Villani, che lo descrive come “uomo d’età di più di LXXV anni, il quale altra volta stato in Firenze per podestà fu buono rettore”; ricoprì in seguito analoghi incarichi a Siena e Orvieto, rivestendo dunque una posizione di riguardo all’interno del circuito guelfo. Uno dei figli di A., Cicco (Francesco), fu podestà nella guelfa Macerata nel 1326: il suo nome figura in un’iscrizione posta su una lapide che ricorda l’edificazione della Fonte maggiore.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

L’A. è documentato nel 1325 fra i testimoni al processo di canonizzazione di San Nicola da Tolentino, un processo che si svolse in ambiente guelfo e promosse la santità del frate agostiniano come modello di fedeltà alla Chiesa di Roma: nella sua deposizione ostentò un rapporto di confidenza spirituale (magna conversatio) con il santo, che gli avrebbe ispirato multa bona consilia.


Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Nella sua testimonianza resa all’inchiesta del 1341 sopra citata, frate Monaldo da Tolentino afferma che A. nella sua vita «laboravit et pugnavit viriliter in detinendo dictam terram Tholentini ad mandata Ecclesie et ad voluntatem rectorum». Si trattò dunque di un governo ispirato alla politica guelfa e filopapale.


Fine della dominazione:

Nella deposizione di frate Monaldo da Tolentino, contenuta nell’Informatio, si narra in breve la cacciata di Accorimbona da Tolentino nel 1339: il religioso afferma che il signore fu vittima di una insurrezione mossa dalla stessa parte guelfa, sub specie et colore constituendi populum, nella quale fu ucciso Accorrimbona, furono cacciati i suoi figli, bruciate le case. La cacciata dell’A. da Tolentino viene lapidariamente menzionata anche da Giovanni Villani. Si trattò dunque di una logica di scontro fra parti, nella quale forse (ma è solo un’ipotesi) non fu estraneo l’intervento dei da Varano di Camerino, che ben presto riuscirono ad inglobare Tolentino nei confini della loro signoria.

Nel luglio 1342 Berardo, figlio dell’A., tentò di rientrare in armi a Tolentino e di sollevare la città al grido “Vivant Filii domini Accorrimbone”, ma il suo tentativo fu debellato dall’intervento militare del rettore Giovanni de Riparia, come risulta dall’atto di condanna pronunciata da questi ai danni di Berardo e del pievano di S. Maria, considerati capi della cospirazione (l’atto è edito in app. a Santini, Saggio).


Principali risorse documentarie:

Pochissimi i documenti conservati a Tolentino riguardanti l’A.; le attestazioni più importanti sono quelle contenute nelle deposizioni dell’Informatio.


Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Fonti: Nuova Cronica, di Giovanni Villani, edizione critica a cura di Giovanni Porta, 3 voll., Parma 1991, libro XII, cap. CVIII; F. Pirani, Informatio status Marchie Anconitane. Una inchiesta politica del 1341 nelle terre dello Stato della Chiesa, in Reti medievali- Rivista, V (2004), 2, www.retimedievali.it

Studi: C. Santini, Saggio di memorie della città di Tolentino, Macerata 1789, pp. 138-140, 223-230; D. Cecchi, Storia di Tolentino, Tolentino 1975, pp. 93 ss; P.L. Falaschi, Società ed istituzioni nella Marca attraverso il processo di canonizzazione di S. Nicola da Tolentino (1325), in San Nicola Tolentino, le Marche. Contributi e ricerche sul Processo (a. 1325) per la canonizzazione di San Nicola da Tolentino, Convegno di Studi (Tolentino, 4-7 settembre 1985), Tolentino 1987, pp. 97-126: 103-4, 119-20.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali: