Grimaldi, Carlo di Ranieri I


di:
Estremi anagrafici:

fine del XIII sec. - 1357



Durata cronologica della dominazione:

1329 - 1335; 1354 - 1355



Espansione territoriale della dominazione:
Origine e profilo della famiglia:

Famiglia di origini cittadine, i Grimaldi discendevano probabilmente da Grimaldo Canella, console del Comune nel 1162, 1170 e 1184. A Genova erano insediati vicino alla chiesa di San Luca, dove si contendevano il controllo del territorio con gli Spinola.

Traevano le risorse economiche dalla pratica del commercio nel Mediterraneo, dove peraltro non disdegnavano di praticare la pirateria, e dalle transazioni finanziarie.

Di orientamento guelfo, erano vicini ai Fieschi coi quali condividevano la militanza politica e la parentela con famiglie dell’élite cittadina e rivierasca come i Grillo e i Del Carretto. Le vicende politiche genovesi fra Due e Trecento li portarono ad allontanarsi dalla città, dove però mantennero interessi economici e patrimoniali, per rafforzare la loro presenza nel Ponente ligure (dove alla metà del XIII secolo avevano acquisito il feudo di Stella nel savonese) fino a ritagliarsi uno spazio territoriale nella costa provenzale che si rivelerà fondamentale nella storia della famiglia. Nel gennaio del 1297 occuparono la rocca di Monaco, che diventò loro formale possesso nel 1341.

Al momento dell’istituzione del dogato molti dei Grimaldi erano già stabilmente insediati lontano da Genova, anche perché costretti dai bandi che li avevano ripetutamente colpiti. Negli anni immediatamente successivi all’ascesa del Boccanegra alcuni di loro furono riammessi in città e rientrarono in possesso dei beni confiscati. Da metà Trecento appaiono defilati dalla vita politica genovese, dove si impegnarono nella mercatura e nella cura del patrimonio immobiliare. I loro possedimenti si estendevano fino alla Sicilia, alla Calabria e al Regno di Napoli grazie ai servizi prestati come ammiragli nella flotta angioina, ma i loro interessi erano oramai concentrati su Monaco, da dove non esitarono a contrastare il doge quando si sentivano minacciati dal suo espansionismo nella Riviera.


Titoli formali:

Nel 1335 Governatore di Ventimiglia; nel 1354 Vicario della contea di Ventimiglia e della Valle Lantosca.


Modalità di accesso al potere:

La prima volta (1335) nominato rettore della città da re Roberto d’Angiò, all’epoca signore di Genova; la seconda (1354) fu nominato (assieme al fratello Antonio) ancora dagli Angioini rientrati in possesso della città.


Legittimazioni:

Vedi supra  Modalità di accesso al potere.


Caratteristiche del sistema di governo:

Sistemi di alleanza:

Sposò la figlia di Gherardino Spinola, signore di Lucca.


Cariche politiche ricoperte in altre citt?:

Capitano regio dell’Aquila nominato da Roberto d’Angiò.


Legami e controllo degli enti ecclesiastici, devozioni, culti religiosi:

Politica urbanistica e monumentale:

Politica culturale:

Consenso e dissensi:

Giudizi dei contemporanei:

Fine della dominazione:

Nel 1335 i ghibellini genovesi insediarono al governo i diarchi Raffaele Doria e Galeotto Spinola ponendo fine alla signoria di Roberto d’Angiò. Il G., colpito dal bando in quanto guelfo, si trovava però a Ventimiglia, dove impose alla popolazione locale di fare atto di dedizione al re. Nonostante il successo della sua iniziativa il governo della città non gli fu confermato.


Principali risorse documentarie:

Bibliografia delle edizioni di fonti e degli studi:

Musso, R., DBI, 59, 2002, pp. 484-488; Rossi, G., I Grimaldi in Ventimiglia. Memoria storica e documenti, «Miscellanea di storia italiana», s. III, V (1900); Rostan, F., Storia della contea di Ventimiglia, pp. 55-59, 63-64; Georgii et Iohannis Stellae Annales genuenses, a cura di G. Petti Balbi, Bologna, Zanichelli, 1975, pp. 138-140.


Apporti nuovi di conoscenza:

Note eventuali:

L’incarico di Governatore gli fu conferito per contrastare l’azione condotta dai ghibellini genovesi fuoriusciti nella Riviera di Ponente, ma esercitava di fatto una sorta di signoria personale sulla città.